Halloween con i vini della Tenuta del Buonamico
Domani si festeggia Halloween, una festa molto sentita, in particolare nei Paesi anglosassoni, ma che negli ultimi anni ha preso piede anche qui in Italia. Si tratta di una ricorrenza di origine celtica, che ha assunto forme “macabre” negli Stati Uniti a partire dal ventesimo secolo.
Halloween viene collegata alla festa celtica di Samhain: infatti secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa in Inghilterra, in Irlanda e nella Francia del nord l’anno nuovo cominciava il 31 di ottobre, e rappresentava un momento per radunarsi e festeggiare. Nell’840, sotto Papa Gregorio IV, la chiesa cattolica istituì la festa di Ognissanti per il 1 novembre, e quindi il termine “Halloween”, dallo scozzese All Hallows’ Eve, significherebbe “Notte di tutti gli spiriti sacri”, cioè vigilia di Ognissanti.
C’è chi però fa risalire l’origine del nome al racconto di Jack o’Lantern, il quale fu condannato dal diavolo a vagare per il mondo, illuminato solo dalla luce di una zucca scavata, contenente una candela. In Inglese il termine “scavare” si dice “to hollow”, e l’atto di scavare è “hollowing”. Da questo sembrerebbe derivare il termine Halloween.
Dopo che il protestantesimo interrusse la tradizione di Ognissanti, la festa di Halloween assunse sempre di più una connotazione laica. A causa dell’immigrazione irlandese presto questa tradizione si diffuse anche negli Stati Uniti, dove diventò una delle feste più importanti di tutto l’anno.
E’ tradizione che ad Halloween i bambini vadano mascherati di casa in casa per chiedere dolciumi e caramelle, con la domanda “dolcetto o scherzetto?”. Sembra che questo sia un richiamo alla tradizione medievale dell’elemosina: ad Ognissanti la gente povera, mascherata, andava di porta in porta chiedendo cibo in cambio di preghiere per i defunti.
Senza dubbio uno dei simboli più importanti di Halloween è la zucca intagliata. L’uso di scavare le zucche con espressioni spaventose risale alla tradizione Irlandese e Scozzese di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime del Purgatorio. Gli immigrati negli Stati Uniti iniziarono ad usare zucche perché erano disponibili in grande quantità ed essendo più grandi semplificavano il lavoro di intaglio.
Inoltre la zucca intagliata fu collegata anche alla leggenda precedentemente nominata di Jack o’ Lantern: Jack era un ubricone, che una sera incontrò il diavolo in un pub. Essendo in stato di ebbrezza la sua anima era quasi totalmente del demonio, ma Jack chiese al diavolo di trasformarsi in una moneta per permettergli di pagarsi l’ultima bevuta. In cambio la sua anima sarebbe appartenuta all’Inferno. Però, una volta che il diavolo si fu mutato, Jack lo mise nel suo borsello, dove c’era una croce d’argento, che impedì al demonio di ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che la sua anima sarebbe stata libera per altri dieci anni. Allo scadere del tempo, però, il diavolo si ripresentò e jack lo trasse in inganno un’altra volta, imprigionandolo su un albero, sul cui tronco aveva inciso una croce. Questa volta, per farsi liberare, Satana promise di risparmiare la dannazione eterna a Jack. Questo, però, aveva commesso così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal Paradiso. Fu così costretto a vagare per l’eternità, illuminato dalla luce di una candela posizionata all’interno di una zucca.
Le zucche, oltre ad essere intagliate, costituiscono anche parte integrante di un tipico menù di Halloween. Sulle tavole di moltissime famiglie, la notte del 31 ottobre, magari prima che i bambini escano a fare “dolcetto o scherzetto”, abbondano piatti realizzati con la zucca.
La zucca è un ortaggio versatile, con molte vitamine e poche calorie, perfetto per stare in forma anche d’inverno.
Con le sue diverse varietà, dalla Marina di Chioggia alla lunga di Napoli, da quella mantovana a quella lunga di Albenga si presta a tantissime ricette diverse.
Ma quali vini si possono abbinare ad un menù a base di questo ortaggio tipicamente autunnale?
La semplice polpa di zucca cotta ha una tendenza dolce molto marcata, che può essere ben equilibrata da spumanti Brut.
La Tenuta del Buonamico propone, nel suo bouquet di vini, lo Spumante Particolare Brut. Si tratta di un blend di Trebbiano, Semillon e Pinot Blanc, che viene realizzato secondo il metodo Charmat, cioè con l’aggiunta di lieviti selezionati direttamente in autoclave ad una temperatura costantemente controllata. Qui, con una fermentazione di circa 120 giorni, si ha un’ottimale presa di spuma, seguita da una quasi immediata filtrazione, per preservare la naturale freschezza. Dopo alcune settimane di affinamento in autoclave si procede all’imbottigliamento, seguito da un affinamento in bottiglia per 4 mesi. Di un bel colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso si presenta floreale. Il sentore di fiori lascia presto spazio ad aromi di frutta a bacca bianca e, sul finale, pane tostato. Al palato è complesso, con una spiccata acidità che si contrappone ad un equilibrato tenore zuccherino. Il perlage fine ed elegante lo rende bevibile e perfetto per ogni occasione.
Uno spumante come questo è perfetto per accompagnare piatti in cui la zucca è presente “in purezza”, come la vellutata, la zucca al forno o gli gnocchi di zucca conditi con burro e salvia. Provatelo anche con i filetti di sarda ripieni di zucca, cosparsi con un po’ di pangrattato e cotti in forno, e sarete piacevolmente sorpresi!
Se però alla vellutata si aggiunge una nota acida, con del formaggio caprino o con il frutto della passione, la dolcezza della zucca viene mitigata, e quindi ci possiamo permettere un vino bianco aromatico.
Alla Tenuta del Buonamico vi proponiamo il M.I.O Viognier IGT Toscana: si tratta di un Viognier in purezza. Originario della Valle del Rodano, in Francia, è un vitigno dalla produttività limitata, per cui è più facile trovarlo in blend con altri uvaggi. Averlo in purezza, invece, ci consente di sfruttarne al meglio le caratteristiche organolettiche, e affinarlo in acciaio inox ci permette di mantenerne inalterati gli aromi. Al naso è intenso, fresco, floreale, con una grande nota di frutta, agrumi, pesca, albicocca e frutta tropicale, come banana e ananas. Al palato è fresco, vivace e piacevolmente amarognolo sul finale, ed è dotato di una vivace mineralità.
Perfetto con piatti speziati, carni bianche o crudité di pesce, vi stupirà anche con un risotto alla zucca tipico di Halloween, o con le polpette alla zucca, fritte o cotte in forno.
Con i piatti più complessi, come la zucca marinata, o i tortelli alla zucca con parmigiano e mostarda, abbinamento deve prediligere un vino bianco speziato e aromatico.
Noi del Buonamico vi proponiamo il nostro Vasario IGT Toscana, un Pinot Bianco in purezza che fermenta e affina al 30% in tonneaux di rovere francese per circa 8 mesi. Questo unisce all’eleganza tipica del Pinot Binaco una serie di aromi terziari, facilmente percepibili. Al naso è intenso, complesso, con sentori floreali e frutta a pasta gialla, fusi a note vanigliate e di frutta tropicale. Al palato risulta ampio e ben strutturato, equilibrato e con un finale morbido e persistente. Provatelo con i crostacei con salse leggere, pesci al forno ed al cartoccio, carni bianche con sughi leggeri e formaggi semistagionati. Gustatelo anche con la zucca saltata al rosmarino o al petto d’anatra e zucca, per un abbinamento che vi lascerà senza fiato.
La zucca, però, è perfetta anche per realizzare dolci, ed in particolare la crostata di zucca, la Pumpkin Pie, i muffin alla zucca, il rotolo di zucca e cioccolato.
Per questi dessert la Tenuta del Buonamico vi propone il suo Spumante Particolare Dolce, realizzato con uve Moscato al 100%. Anche in questo caso la spumantizzazione avviene secondo il metodo Charmat: la spumantizzazione si effettua direttamente dal mosto in autoclave ad una temperatura costantemente controllata. Trascorsa la fermentazione, che dura circa 120 giorni, si ha una quasi immediata filtrazione, seguita da alcune settimane di affinamento in autoclave. L’imbottigliamento, a sua volta, viene seguito da un piccolo affinamento in bottiglia.
Al profumo presenta sentori di pesca, frutta esotica, noce moscata, canditi e uva, arricchiti da note di salvia, miele e fiori d’arancio.. Di buona freschezza, al palato è morbido, floreale, intenso, piacevole, con lunga persistenza gusto-olfattiva ed un perlage fine ed elegante. Essendo perfetto non solo con dolci a pasta lievitata o a base di pan di spagna, ma anche con la pasticceria secca, ve lo consigliamo con i biscotti alla zucca o i frollini zucca e cacao, che saranno ottimi anche per il classico “dolcetto o scherzetto”.
Quindi, godetevi una festa di Halloween, senza dimenticare di stappare una buona bottiglia di vino Buonamico, e vedrete che il party sarà ancora più bello!