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Mar

Le Festa della Donna

L’8 marzo è la giornata in cui si festeggia la donna. Ma da dove ha origine questa tradizione? Questa festa viene in genere collegata a due avvenimenti distinti. Il primo risale al marzo del 1911, anno nel quale un gruppo di operaie di una industria tessile di New York indisse uno sciopero per protestare contro le inique condizioni lavorative. Per fermare la protesta i proprietari dell’azienda pensarono di chiudere tutte le uscite della fabbrica. Malauguratamente scoppiò un incendio che uccise 134 donne, molte delle quali immigrate che si erano trasferite in America per cercare di migliorare la propria condizione di vita.

Il secondo evento, invece, è legato alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale in Russia nel mese di febbraio si ebbe una rivoluzione: non solo gli uomini, ma anche molte donne operaie scesero in strada per protestare contro lo zar, ed è per questo motivo che questa data viene ricordata come fondamentale per l’emancipazione del genere femminile. Il vero evento che ha dato origine alla Giornata Internazionale della Donna, però, risale al 1909, quando il partito Socialista americano, a seguito di molti movimenti organizzati per reclamare maggiori diritti, ed in particolare quello al voto, lanciò l’idea di una giornata dedicata all’importanza delle donne nella società. Questa giornata, che fu festeggiata il 23 febbraio, venne ripresa dall’attivista Clara Zetkin nel 1910 durante la seconda conferenza Internazionale delle donne socialiste a Copenhagen. A partire da questo avvenimento ogni Paese iniziò a scegliere una data da dedicare alla donna, fino a che nel 1921 si scelse una data unificata, e la scelta cadde sull’8 marzo, in riferimento alla rivoluzione russa.

L’8 marzo 1946 comparve per la prima volta l’usanza tutta italiana di regalare una mimosa per la festa della donna, non solo perché è una pianta che si trova facilmente in questo periodo, ma anche perché fu scelta da tre membri dell’unione Donne Italiane, Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti), Teresa Noce e Teresa Montagnana, come fiore simbolo da regalare alle donne. Era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette, poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente. Durante il fascismo pare che si fosse diffusa la tradizione di portare un grosso mazzo di mimosa nelle fabbriche, da cui era possibile prelevare un piccolo rametto da regalare ad una collega e amica di lavoro, per rappresentare la vicinanza e la solidarietà tra le donne che lottavano insieme per ottenere diritti. Simbolicamente, il fiore della mimosa è composto da tanti pallini, numerose singolarità che compongono un collettivo.

Quale miglior dolce, quindi, per omaggiare una donna, della Torta Mimosa? Questo dolce fu ideato nel 1962 da Adelmo Renzi, cuoco originario di San Filippo di Contigliano e titolare di un ristorante a Rieti, che inventò questa torta e la presentò durante un concorso di pasticceria tenutosi a Sanremo, per omaggiare la città dei fiori. Il nome della torta è legato al suo aspetto, formato da pezzetti di pan di spagna disposti sulla torta a ricordare la forma del fiore della mimosa. Infatti  la preparazione richiede di tagliare una fetta di pan di spagna e di togliere la parte interna, anche bagnato con un liquore dolce come il marsala o il maraschino, e di ridurla in briciole da disporre sulla superficie della torta. Secondo altre versioni il pan di spagna si può bagnare anche col succo d’ananas. La torta va farcita con crema pasticcera, con aggiunta di panna o confettura.

La Tenuta del Buonamico propone uno Spumante Moscato dolce, perfetto in abbinamento con questo tipo di torta, e che potrà essere il complemento ideale per festeggiare tra amiche o per omaggiare la vostra signora.

Il Particolare Dolce è uno spumante ottenuto da mosto messo a fermentare direttamente in autoclave, dove, grazie a lieviti selezionati, si ha un’ottimale presa di spuma. Trascorsi i 120 giorni necessari alla fermentazione si ha la quasi immediata filtrazione, così da preservarne la naturale freschezza. L’imbottigliamento viene preceduto da alcune settimane di affinamento in autoclave, e seguito da un ulteriore piccolo affinamento in bottiglia. Dal colore giallo paglierino con bei riflessi verdognoli, al naso si presenta intenso e persistente, con sentori di uva moscato, salvia, miele, fiori d’arancio, frutta esotica e noce moscata. Al palato è fresco, morbido, floreale, dal sapore intenso, piacevole, con lunga persistenza gusto-olfattiva e un perlage fine ed elegante.

Da provare, servito alla temperatura ottimale di 8-10°, in accompagnamento con dolci a pasta lievitata burrosi e aromatici, come il panettone milanese, la colomba pasquale e il pandoro di Verona, oppure con dolci a base di pan di spagna o semifreddi con frutta a polpa bianca, con panna e uva sultanina, zabaione, panna cotta, tiramisù, biscotti di mosto con uvetta. Da provare anche con formaggi a grana dura, per un accostamento inusuale.

Servitelo a fine pasto con la torta mimosa e farete un figurone. E ricordate che le donne non vanno festeggiate soltanto l’8 marzo, ma ogni giorno dell’anno!

 
 

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