07
Apr

Migliori vini per i dolci di Carnevale

Vogliamo darti qualche suggerimento sui migliori vini da abbinare ai dolci di Carnevale, quantomeno suggerirti le regole da seguire per gustare i più famosi dolci di Carnevale con il corretto vino abbinato.

Carnevale, può essere considerato il periodo dell’anno in cui le ricette dolci fritte, la fanno da padrone.

Chef ed enologi sono concordi nel prediligere gli abbinamenti regionali che prevedono che un vino e un piatto siano della stessa zona. Sono rigorosi inoltre nell’affermare che un  dolce deve essere abbinato ad un vino dolce, perché solo così le caratteristiche di entrambi potranno essere esaltate.

Oltre alle chiacchiere, le frittelle e le castagnole, diffusi in tutta Italia, ogni regione ha i suoi dolci tipici.

Ecco qui qualche esempio, visto che sarebbe impossibile citarli tutti:

  •  Alto Adige: ci sono i krapfen, che ormai si trovano tutto l’anno ma che nascono come un dolce di Carnevale;
  • Veneto: troviamo le “fritole” la cui ricetta originale prevede la presenza di pinoli e uvetta ma che si trovano anche farcite con marmellate o creme e con mele e rum o grappa.
  • Liguria: i Quaresimali, il Latte fritto e le Sciumette, una ricetta antica, ormai quasi dimenticata.
  • Piemonte: biscotti speziati chiamati Bicciolani e le Mantovane, fagottini di sfoglia cotti al forno e ripieni di marmellata, uva sultanina e mandorle.
  • Lombardia: i “Risulen”, preparati utilizzando farina bianca e quella gialla di mais a cui si aggiunge all’impasto, anche il Sassolino, un liquore tipico a base di spezie ed anice e la Tortionata di Lodi, una torta secca ma morbida a base di mandorle che in origine veniva preparata con il miele al posto delle uova.
  • Marche: gli Arancini dolci che possono avere un ripieno di sola arancia oppure mista con il  limone.
  • Toscana: la Schiacciata fiorentina, il Berlingozzo, una torta a forma di ciambella dove troviamo, tra i vari ingredienti, vin santo, vaniglia e arancia.
  • Umbria: è tipica la Crescionda;
  • Lazio: si mangiano, accanto a Castagnole e Frappe, i Ravioli fritti che possono avere una farcia di cannella, ricotta o cioccolato.
  • Molise e Abruzzo: è tipica la Cicerchiata: palline di pasta fritte che vengono amalgamate con del miele bollente e disposte a corona oppure a forma di piramide.
  • Campania: il Migliaccio, una torta preparata con il semolino, una volta veniva realizzata con la farina di miglio, latte, uova, ricotta e profumata con agrumi e vaniglia.
  • Sicilia: la Pignolata glassata dove la glassa può essere al limone, al cioccolato o col miele.
  • Sardegna: nel periodo carnevalesco si preparano, tra le infinite ricette, i Parafrittus, delle ciambelle fritte ricoperte di zucchero che nelle varie province possono essere aromatizzate con limone, arancia o anice e gli Acciuleddi, delle treccine dolci fritte e ricoperte di miele.

A questo punto è lecito chiedersi quale vino possiamo accompagnare ad ognuna di queste ricette. Nel momento in cui si decide di accompagnare un dolce di carnevale con un vino, bisogna scegliere tra un passito rosso o bianco oppure bisogna optare per uno spumante dolce che con le sue bollicine stimola la salivazione, pulisce la bocca ed equilibra la grassezza dei fritti.

Nella nostra Tenuta del Buonamico di Montecarlo in provincia di Lucca produciamo il Particolare Dolce,  uno spumante perfetto per accompagnare i dolci sia lievitati che non.

Prodotto da uve Moscato in purezza e spumantizzato con il Metodo Charmat, questo nostro spumante ha un contenuto zuccherino molto basso, un profumo persistente ed intenso con delle note di fiori d’arancio, miele, salvia, noce moscata e frutta esotica. Il gusto è piacevole, morbido, intenso, fresco e floreale, con una persistenza gusto-olfattiva lunga ed un perlage fine.

Vino per le castagnole

Le castagnole sono delle palline a forma di castagna che dalla tradizione culinaria di alcune regioni come le Marche, la Liguria che ha la De.Co. del Comune di Bordighera, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Lazio si sono diffuse in tutto il resto d’Italia.

Le prime tracce documentate certe dell’esistenza della castagnole sono in 4 ricette contenute in un manoscritto di fine ‘700, trovato da Italo Arieti negli Archivi di Stato della città di Viterbo ma si parla di struffoli alla romana, la cui conformazione è identica a quella delle castagnole. Preparate con farina, zucchero, uova e burro, queste palline lievitate vengono fritte e cosparse di zucchero a velo o semolato.

Nella loro ricetta originale hanno un cuore soffice ma vengono realizzate senza farcia. Nel corso degli anni, accanto a questa versione, ne sono state aggiunte altre dove invece possono essere preparate con un ripieno di cioccolato, ricotta o crema e ne esiste anche una al forno.

Possono essere abbinate ad uno spumante dolce, il vino perfetto per accompagnare le castagnole classiche senza ripieno. Se invece vogliamo abbinare il vino alle castagnole ripiene di crema è consigliabile scegliere un vino passito non troppo dolce, profumato e corposo. Ma veniamo ora agli abbinamenti per i più classici dei dolci di Carnevale.

Vino per le frittelle

Le frittelle sono, insieme alle chiacchiere,  sono uno dei dolci più famosi del Carnevale.

Sembra che fossero diffuse già al tempo dei Romani, ma le prime documentazioni certe sono della seconda metà del XIII secolo e la loro ricetta viene considerata il documento più antico di cucina veneziana di cui si ha traccia, ed è conservata nella Biblioteca Nazionale Casanatense di Roma.

Le frittelle, che a Venezia dove sono nate vengono chiamate “fritole”, sono considerate un’evoluzione della Zelbia arabo – persiana portata in quei luoghi da Giambonino da Cremona, e da lì si sono diffuse, prima in tutto al Nord e poi nel resto del nostro Paese.  A quel tempo queste deliziose palline venivano preparate da dei veri e propri cuochi di frittelle costituiti in associazione, i maestri fritoleri, che impastavano le frittelle direttamente nelle strade, friggendole nello strutto in enormi padelle.

Accanto alla ricetta originale, che nel 1700 fu eletta dolce nazionale della Repubblica Serenissima e che allora come oggi prevede che siano preparate con uvetta e pinoli e, ancora calde, cosparse di zucchero a velo, sono nate nel corso degli anni altre versioni: e oggi le più gettonate sono quelle con il ripieno di crema pasticcera, chantilly, zabaione, cioccolato, panna.

Il vino da abbinare alle frittelle deve essere un  vino dolce, uno spumante dolce, fresco e profumato oppure l’abbinamento più opportuno è con un vino prodotto da vendemmia tardiva o un passito.

Vino per le chiacchiere ( frappe o galani)

Scopriamo infine con quale vino possiamo accompagnare le chiacchiere, uno dei dolci simboli del Carnevale. Queste golosissime strisce di pasta fritte sembra siano nate in epoca romana col nome di “frictilia” per festeggiare i Saturnali.

È leggenda che le donne romane le preparassero in grande quantità per la semplicità della ricetta e che venissero offerte alla popolazione per festeggiare quella ricorrenza che corrisponde oggi al nostro Carnevale.

Tra le tante leggende che si tramandano sulla nascita delle chiacchiere, spicca quella napoletana, che racconta che siano nate un giorno in cui la regina Margherita di Savoia, in compagnia di ospiti, chiese al pasticcere di corte, Raffaele Esposito, di prepararle un dolce che potesse accompagnare le loro chiacchierate, e da qui il nome di chiacchiere.

Questo nome, come sappiamo, è solo uno dei tanti con cui queste sfoglie vengono chiamate: solo in Campania e Sicilia rimangono chiacchiere, ogni regione italiana infatti ha il proprio e molte anche più di uno: nel Lazio sono le frappe e sono le sfrappe nelle Marche, a Padova e Vicenza galani e crostoli, a Venezia solo galani mentre in Trentino, Friuli Venezia-Giulia e in provincia di Ferrara sono denominate solo crostoli. In Lombardia troviamo i gali o le gale e in provincia di Mantova, Cremona e Brescia si chiamano lattughe. In Toscana ogni provincia ha una sua denominazione e le più diffuse sono cenci, crogetti o struffoli. In Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria si chiamano le bugie, in Emilia Romagna i rosoni o sfrappole, in Umbria Ciaramiglie, in Molise cunchielli, in Puglia Sfoglie o Cartiddate mentre in Sardegna sono note come maraviglias.

Anche se chiamate in maniera diversa, vengono preparate, più o meno, tutte nello stesso modo e con i medesimi ingredienti. Per quanto riguarda la scelta della bottiglia da abbinare, l’unica regola a cui dobbiamo attenerci è che il vino deve essere dolce.

Possiamo infatti scegliere tra un vino, uno spumante oppure, soprattutto se dobbiamo accompagnare le chiacchiere al cioccolato, un passito.

L’importante è orientarsi su un vino da dessert non troppo strutturato e alcolico, fresco, piacevole e di facile beva, delicato nei sapori e con un bouquet di profumi eleganti, in grado di sostenere, senza esagerare, la dolcezza di questo golosissimo dolce.

 
 

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