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Ago

Aspettando la Festa del Vino

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Quest’anno, dopo la forzata essenza dell’anno scorso dovuta alla pandemia, ritorna a gran richiesta la Festa del Vino di Montecarlo, piccolo borgo Medioevale sulle colline lucchesi. Questa festa rappresenta il principale evento di promozione per Montecarlo, sia da un punto di vista dei suoi vini e dei prodotti tipici, che più in generale delle sue bellezze artistiche e paesaggistiche.

Questa festa è tra le più antiche in Toscana, ed ha tradizioni molto lontane, ovviamente legate al prodotto principe della citta, cioè il vino.

La prima edizione della festa del vino si è tenuta nel lontano 1968. All’inizio si chiamava “Sagra del Vino”, poi “Mostra Mercato dei Vini Tipici” e successivamente “Montecarlo in Festa” e “Montecarlo Terra di Vino”, fino all’attuale “Festa del Vino”. Lo scopo della manifestazione è quello di promuovere turisticamente il piccolo borgo, le sue strutture ricettive e ristorative e i suoi prodotti. Per fare questo in Piazza d’Armi e in Piazza Garibaldi vengono allestiti stand dove vengono proposti piatti tipici della zona. In più ogni anno si tiene anche il “Salone del Vino e del Verde”, presso  l’istituto Pellegrini – Carmignani, dove, grazie alla collaborazione tra il Comune, FISAR Montecarlo e AIS Lucca, si tengono discussioni sul vino e sui viticultori.

Nel 2018 a Montecarlo si è celebrato il 50° anniversario della Festa del Vino, e durante questa edizione particolare coloroche hanno visitato Montecarlo hanno potuto degustare i piatti della tradizione e visitare gli stand espositivi, e il tutto è stato arricchito da mostre d’arte, spettacoli musicali e popolari.

Il 2019 è stato un anno speciale per il vino di Montecarlo, perché abbiamo festeggiato i  50 anni dal riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata al vino Montecarlo Bianco, con approvazione del relativo disciplinare di produzione. La particolare composizione del terreno, il clima dolce e la perfetta esposizione al sole rappresentano un ambiente ideale per i vitigni del ‘Montecarlo’: maturano così uve sane, zuccherine, molto profumate che gli conferiscono un inconfondibile aroma. Secondo il disciplinare di Montecarlo, per il Bianco si prevedono le seguenti uve: 40-60% Trebbiano Toscano e per il restante 40-60% Semillon, Pinot Gris e Bianco, Vermentino, Sauvignon, Roussanne, globalmente considerati, purché almeno tre dei vitigni indicati raggiungano singolarmente la percentuale del 10%.

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Il Montecarlo bianco ha ottenuto la Doc nel 1969 ed è ottimo come aperitivo, ma si sposa perfettamente anche agli antipasti, alle minestre e a tutti i piatti di pesce.

Purtroppo, come già detto, la Festa del Vino non si è potuta tenere nel 2020, poiché le restrizioni imposte dalla pandemia non hanno consentito questo tipo di manifestazioni.

Quest’anno, quindi, si terrà una edizione della Festa un po’ diversa dal solito, a partire dal nome, che  è “Aspettando la Festa del Vino”, come buon auspicio per un futuro libero da restrizioni e sereno. Nelle sere che vanno da oggi, 27 Agosto, fino al 5 Settembre, ce ne saranno sei dedicate ad alcune eccellenze culinarie lucchesi, abbinate ai vini di dodici aziende montecarlesi. La manifestazione, quest’anno, è stata organizzata anche grazie alla collaborazione del Consorzio dei Vini Doc di Montecarlo, della Pro Loco Montecarlo, e dell’associazione internazionale Produttori del verde Moreno Vannucci, insieme, di consueto, a Comune, Fisar e Ais.

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Ovviamente, per accedere ai punti di ristoro servono la prenotazione e il Green Pass. Non si potrà raggiungere il centro in auto, ma sarà previsto un servizio navetta presso i due parcheggi in località Luciani e in località Fornace.

La serata del 31 agosto sarà dedicata al fagiolo di Sorana, nella Svizzera Pesciatina, proposto in piatti realizzati dallo chef Antonio Pirozzi, e abbinata ai vini della Tenuta del Buonamico.

La Svizzera Pesciatina, poco distante da Montecarlo, è un angolo della Valdinievole ricoperto di boschi e di castagni, intervallati da borghi da favola. Deve il suo nome all’economista ginevrino Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, trasferitosi in queste terre alla fine del XVIII secolo. Egli riteneva che fossero molto simili ai monti della Svizzera, suo paese natale.

L’ Associazione dei piccoli produttori “Il Ghiareto” Onlus, nasce nel 1999 per la valorizzazione e la tutela del fagiolo di Sorana e del suo territorio di produzione, e propone ed ottiene nel 2002 il marchio europeo IGP.

Il Fagiolo di Sorana è conosciuto fin dal ‘700. In un testo scritto dall’agostiniano Padre Andrea Sansoni ci sono molte indicazioni sui cambiamenti del territorio avvenuti con l’arrivo del Ducato Mediceo tra il cinquecento e il seicento. In particolare si cominciò a coltivare su alcune terre strappate al poggio e sulle sabbie del fiume. Gli appezzamenti di terra furono parcellizzati tra coloro che parteciparono alla bonifica della zona, ed è proprio qui che fu introdotta la coltivazione del fagiolo.

La pianta coltivata spesso supera i quattro metri d’altezza, e si attorciglia lungo i sostegni piantati nel terreno da sinistra a destra. Il fagiolo può essere color bianco latte con lievi venature perlacee (viene chiamato “Piattellino” per la forma piccola e schiacciata), oppure di tonalità rossastra con striature più scure. Entrambi sono teneri e delicati, con una buccia sottile e quasi impercettibile, che, con la cottura, si fonde con la polpa. E’ estremamente digeribile, con un alto valore energetico e proteico, e un discreto contenuto di Sali minerali. Il Piattellino si può gustare al naturale, lessato, con un filo d’olio extravergine di oliva, oppure accompagnato con pesce, crostacei o baccalà. Il cosiddetto “Antico rosso di Sorana”, invece, ha un sapore più marcato ed è perfetto nelle minestre di farro, in una zuppa frantoiana oppure come contorno ad un piatto di salsicce.

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La Tenuta partecipa proponendo in Piazza d’Armi  il Montecarlo Bianco Etichetta Bianca e il Montecarlo Rosso Etichetta Blu, considerati rappresentativi della produzione montecarlese.

Per quanto riguarda il Montecarlo Bianco Etichetta Bianca 2020 proponiamo un blend di Trebbiano, Pinot Bianco, Sauvignon Bianco e Malvasia. Tutte queste varietà vengono assemblate in fase di pre-imbottigliamento. La vinificazione e la fermentazione avvengono separatamente in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Anche l’affinamento avviene in acciaio.  Si tratta di un vino fresco e beverino, con forti sentori di fiori d’arancio e frutta a bacca bianca. Al palato risulta vivace e sapido, ma piacevolmente equilibrato. Perfetto in abbinamento a salumi, frutti di mare o antipasti di mare e verdure.

Il Montecarlo Rosso Etichetta Blu 2019 è un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Canaiolo.. Anche in questo caso la fermentazione e la macerazione sono condotte in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Una parte dei mosti viene fermentata a temperature basse per conservare gli aromi varietali, mentre una parte, e cioè il Sangiovese, passa in barriques di rovere francese per 7 mesi, dove effettua la fermentazione malo lattica. Al naso risulta netto, con note intense di frutta scura, cacao, vaniglia e spezie. Al palato ha un ingresso vellutato e ampio, con una trama tannica evidente ma piacevolmente arrotondata. Può essere considerato un vino a tutto pasto, ma dà il meglio di sé con zuppe saporite, carni bianche o rosse grigliate, volatili in umido, formaggi di media stagionatura, baccalà e stoccafisso.

Oltre a questi vini, in Piazza Garibaldi si potranno anche gustare gli ormai popolarissimi Spumante Particolare Brut, Spumante Particolare Brut Rosé e Spumante Particolare Moscato, le due riserve Cercatoja 2016 e Il Fortino 2017, il rosato Dea Rosa e i bianchi Vivi Vermentino 2020 e Mio Viognier 2020.

Partecipate alla festa, per godervi i nostri vini in un’atmosfera conviviale e di relax, affinchè tutti possiamo ricominciare a goderci in bei momenti insieme!

 
 

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