La Tenuta del Buonamico al Fuorisalone a Milano

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Il Fuorisalone, che si tiene a Milano, non è un evento fieristico, e pertanto non è organizzato da nessun ente, e non è gestito dalle istituzioni, ma rappresenta l’insieme degli eventi che avvengono in corrispondenza del Salone Internazionale del Mobile. E’ nato spontaneamente agli inizi degli anni ottanta, voluto dalle aziende che sono attive nel settore dell’arredamento e del design industriale. Oggi si è allargato ad altri settori paralleli, come auto motive, tecnologia, telecomunicazioni, arte, moda e food. I singoli promotori si organizzano per creare un evento collettivo, che normalmente si concentra nel mese di aprile, proprio quando si apre il Salone del Mobile. La comunicazione e la promozione di questa serie di eventi sono state prese in carico da alcune organizzazioni, come Studiolabo, che fornisce assistenza sulla scelta della location, delle strategie e dei piani di comunicazione, o come la rivista “Interni”, che nel 1991 ha creato la prima guida agli avvenimenti dell’evento. E’ proprio con la creazione di questa guida che si ha la nascita ufficiale del Fuorisalone.

Ai giorni nostri l’evento attrae ogni anno migliaia di visitatori a livello internazionale, e rappresenta una vetrina importantissima per i vari studi di architettura e progettazione. Essendo diffuso in maniera capillare nelle varie parti della città, il Fuorisalone ha contribuito e contribuisce ogni anno di più a consacrare l’intera Milano a Capitale del Design. Ogni evento è di solito ubicato negli showrooms delle aziende che vi partecipano, quindi non c’è una location vera e propria, ma la manifestazione è sparsa in tutta la città, anche se ci sono particolari quartieri dove si è maggiormente concentrata la realizzazione delle esposizioni, e che sono diventati quindi delle vere e proprie icone del design.

Ci sono anche molte ex aree industriali dismesse che, in occasione del Fuorisalone, vengono prese in gestione dalle varie aziende per creare esposizioni temporanee e punti di interesse, dove si concentrano mostre, incontri, dibattiti e performances artistiche. Molte di queste sono anche in zone periferiche, e ciò contribuisce ad allargare il focus sul design in tutti i quartieri di Milano. Vengono anche organizzate feste serali e notturne in chiusura alla settimana del Design, la più famosa delle quali ogni anno cambia location, passando dalle piscine Argelati a Porta Genova.

La zona tra Porta Nuova e Porta Volta è stata trasformata in Innovation Design District, ed è diventata un’importante location di eventi che coinvolgono architetti di fama internazionale.

Ovviamente il centro della città è il fulcro della manifestazione, con eventi che si svolgono nei vari showroom tra Via San Babila e le vie limitrofe. Anche in piazza Duomo vengono allestiti ogni anno esposizioni temporanee e tensostrutture.

Innumerevoli, comunque, sono i luoghi dove si svolgono eventi, incontri e dibattiti, e tutto ciò contribuisce a fare di Milano la “Capitale del Design” non solo di nome ma anche di fatto.

La nuova edizione di Fuorisalone si svolgerà dal 4 al 10 settembre con il patrocinio del Comune di Milano in occasione della Milano Design Week e del Salone del Mobile, che ha confermato l’architetto Stefano Boeri come curatore speciale dell’evento.

Verrà esplorato il tema “Forme dell’Abitare”, provando a far luce su una situazione in continua evoluzione: infatti la pandemia ha accelerato la tendenza ad una sempre maggiore digitalizzazione, e questo è ampiamente testimoniato dal crescente volume di traffico online, dal numero degli utenti connessi e dagli investimenti in innovazioni digitali.

Fuorisalone si porrà in questo scenario in continua evoluzione per fotografare la situazione attuale, in equilibrio tra design, arte, architettura e antropologia, con particolare attenzione ai temi del design circolare, della sostenibilità e del wellbeing.

“La flessibilità è in assoluto la parola chiave dell’anno, tutto cambia ed evolve così velocemente da non lasciare punti di riferimento. Le aziende, come i progettisti, devono saper cogliere questo momento proponendo soluzioni coerenti con il contesto e in linea con principi di sostenibilità: ambientale, economica, sociale”, afferma Paolo Casati di Studiolabo. “L’edizione di settembre vede una partecipazione e un interesse oltre le previsioni, segno di una voglia di nuova condivisione e relazione tra addetti ai lavori e pubblico, fondamentale per restituire un’esperienza diretta a supporto del digitale”.

“L’evento di settembre è importante sotto diversi punti di vista, è un momento di riappropriazione del sistema design sia di spazi che di tempi, ma contemporaneamente è una riflessione tra quello che è stato e quello che sarà”, aggiunge Cristian Confalonieri di Studiolabo. “Ancora non abbiamo capito nel profondo le influenze degli ultimi mesi e tornare a “fare” è l’unica soluzione per capirlo e andare avanti. Siamo felici di vedere l’alto numero di aziende impegnate ed eventi confermati”.

All’interno dalla manifestazione si inserisce anche il lavoro del noto interior designer e influencer Andrea Castrignano.

I suoi progetti spaziano con successo dal settore privato a quello retail, e riflettono la sua filosofia sartoriale che pone al centro il concetto di tailor-made e la comprensione delle esigenze e dei gusti del committente.

Per il Fuorisalone 2021 ha deciso di approfondire il dialogo fra arte e design  in un nuovo progetto allestito nell’ampio spazio di via Adige 11: “ART&DESIGN creative lab” sarà un percorso dedicato alle commistioni che possono nascere quando il design e l’arte si incontrano, contaminandosi e originando nuove idee e soluzioni nel mondo dell’interior e dell’home decoration.

Ogni sera, poi, ci sarà un cocktail che si terrà su prenotazione dalle ore 19 alle 21.

La Tenuta del Buonamico, da sempre all’avanguardia nello stile e nella ricerca estetica, oltre che qualitativa, del proprio prodotto, ha deciso di partecipare all’evento proponendo per il cocktail due dei suoi vini di punta durante la serata del 9 settembre. Si tratta dello Spumante Particolare Rosé e del Montecarlo Rosso DOC Etichetta blu 2018.

Lo Spumante Particolare Rosé, fresco di un restyling dell’etichetta per celebrare il decimo anniversario della produzione degli spumanti, avventura iniziata alla Tenuta del Buonamico nel 2011, si presenta in una nuova veste che spiccherà per raffinatezza estetica. L’elegante bottiglia lascerà spazio ad un’altrettanta finezza gustativa. Nato da un blend di Sangiovese e Syrah vinificati in bianco e spumantizzati secondo il metodo Charmat, è un prodotto di grande appeal sul pubblico più variegato, in quanto rappresenta la bevanda ideale da utilizzare come aperitivo, in abbinamento a pesce, carne bianca, verdure e salumi. Con i suoi sentori di rosa e fragolina di bosco, il suo gusto fresco e piacevolmente persistente, l’equilibrio perfetto tra acidità e tenore zuccherino, e il suo perlage fine, spiccherà al cocktail come prodotto che fonde in sé la sapienza data dalla tradizione e dell’esperienza, con la modernità e l’innovazione che si addice ad un prodotto giovane e attuale.

Il Montecarlo Rosso DOC Etichetta Blu porterà un pezzo di Toscana a Milano, visto che con il suo blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Canaiolo rappresenta al meglio la produzione montecarlese. Allo stesso tempo, però, non manca di internazionalità, vista la presenza di vitigni francesi al suo interno, e la sua versatilità, che ne fa un vino a tutto pasto, è bilanciata dalla creatività, che ha voluto per il Sangiovese un passaggio in rovere Francese, per donare più corpo e maggiore originalità ad un prodotto che piacerà a tutti. Il suo profumo netto, con note di frutta scura, cacao, vaniglia e spezie, e la sua notevole struttura al palato ne faranno il vino ideale da sorseggiare davanti ad una delle istallazioni dell’interior designer, magari osservando quali emozioni possono suscitare l’arte e la piacevolezza gustativa godute in contemporanea.

Siamo quindi convinti che l’esperienza gustativa di cui potranno beneficiare i visitatori Dell’ “Art and Design Creative Lab” sarà in grado di arricchire ancora di più la serata, e di arrecare piacere non solo agli occhi, deliziati dalla creatività dell’artista, ma anche al palato. Perché fare vini è anch’essa, perché no, una forma d’arte. O almeno così pensiamo alla Tenuta del Buonamico, dove ogni bottiglia è un piccolo capolavoro.

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