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Come conservare il vino rosé?

Ti spiegherò come conservare il vino rosé: parleremo dell’importanza della temperatura, dell’ambiente e cosa fare quando ci rimane una bottiglia aperta, ma soprattutto quali sono gli errori da non commettere per non comprometterne la bontà.

Il vino è un prodotto vivo, in costante maturazione, anche quando viene imbottigliato. 

Per questo è molto importante che venga conservato correttamente, altrimenti, può perdere le sue caratteristiche organolettiche in brevissimo tempo. Il vino rosé in questi ultimi anni è stato riabilitato dai tanti esperti del settore e dal pubblico degli appassionati .

I dati della Coldiretti, che ne ha registrato un notevole aumento di consumi, ne è stata un’ulteriore conferma. Ci si è accorti della sua versatilità e della sua freschezza. Gli è stata riconosciuta la sua peculiarità principale, quella di aver riassunto in sé le caratteristiche migliori dei vini rossi e di quelli bianchi.

Per questo in una collezione di vini, un rosé non dovrebbe mai mancare.  Una prima regola per una buona conservazione di un vino è di custodirlo in una stanza buia; una buona alternativa potrebbe essere metterlo in una scatola di cartone o di legno, perché un qualunque contatto con la luce ne accelera l’ossidazione e l’invecchiamento. Oltre alla luce, il vino soffre anche il caldo, quindi sarebbe meglio metterlo in una stanza dove i raggi del sole battono solo nelle prime ore del mattino.

Anche una temperatura interna elevata è dannosa, quindi la bottiglia deve essere conservata lontano da fonti di calore. Altra regola valida per tutte le tipologie di vino è quella di mantenerli in posizione orizzontale con una inclinazione di 5 gradi.

La posizione orizzontale è importante per il tappo che, a contatto col vino, rimane umido e non perde elasticità evitando di restringersi causando la fuoriuscita del vino.

Anche l’inclinazione è importante perché in questa maniera eventuali residui solidi rilasciati dal vino si vanno a depositare sul fondo della bottiglia. Per evitare poi di maneggiare la bottiglia se non quando deve essere consumata, è buona regola posizionarla in modo che l’etichetta sia sempre visibile. 

Temperatura

L’ ambiente corretto per la  conservazione del vino, deve rispondere ad alcune regole basilari. Una prima regola è quella di conservare la bottiglia in una scaffalatura in legno perché questo materiale ha due proprietà importanti:

  • assorbe le vibrazioni che danneggiano il tappo, facendogli perdere elasticità ed aderenza alla bottiglia con il conseguente passaggio di ossigeno all’interno che provoca il deterioramento del vino,
  •  mantiene costante la temperatura delle bottiglie, così da lasciare intatte le sue qualità.

 

I vini rosati vanno posizionati sui piani bassi degli scaffali, subito dopo quelli bianchi, perché hanno bisogno di temperature più basse e quindi devono stare vicini al pavimento dove l’aria è più fredda.

Il pavimento è preferibile averlo in cotto o in cemento, anche se la soluzione migliore è sicuramente la terra battuta ricoperta da uno strato di ghiaia.

Le pareti su cui adagiare questi scaffali devono essere in mattoni o in pietra e non in piastrelle che non lasciano traspirare l’ambiente.

Altre caratteristiche che dovrebbe avere un ambiente ideale sono l’assenza di rumori e soprattutto quella di odori.

Come è ben noto, tra le varie proprietà del vino c’è anche quella di assorbire gli odori, quindi va evitato ogni vicinanza con vernici e detersivi ma anche con altri generi alimentari come formaggi e salumi.

Tutti questi requisiti che abbiamo descritto su come deve essere l’ambiente perfetto per una conservazione ideale del vino, altro non sono che l’identikit di una cantina, ma sappiamo bene che la maggioranza delle persone non ne sono in possesso, quindi, come soluzioni alternative, dobbiamo pensare ad un ambiente che abbia più o meno le stesse caratteristiche.

Una prima soluzione potrebbe essere un ripostiglio, oppure si potrebbe rivestire, un vecchio armadio in legno con del polistirolo che fa da isolante il vino.

Ci sarebbero anche altre due alternative per veri appassionati: una cantinetta frigo o un armadio climatizzato. Per chi infine deve acquistare una o due bottiglie di rosé solo per una cena tra amici, allora il consiglio è di conservarle in una scatola in una stanza, che non sia la cucina, con una una temperatura che non superi i 18°C e di metterle in frigorifero solo per raggiungere la temperatura di servizio, tra i 12 e i 14°C.

E se la bottiglia è aperta?

Scopriamo cosa fare se ci rimane una bottiglia aperta e quanto tempo può durare.

Durante un pranzo o una cena in compagnia può capitare di non finire un vino rosé che abbiamo aperto e, per conservarlo nella giusta maniera, abbiamo bisogno di seguire delle semplici regole.

Come ben sappiamo, nel momento in cui il vino entra in contatto con l’aria subisce un processo di ossidazione che deteriora piano piano il suo gusto e il suo aroma, trasformandolo alla lunga in acido acetico e, più aria c’è nella bottiglia, più veloce è questo processo.

La prima cosa da fare è verificare quanto vino è rimasto e, se la bottiglia è mezza vuota, vuol dire che l’aria e il vuoto sono maggiori rispetto al liquido e quindi il vino va travasato in una bottiglia più piccola.

Il secondo accorgimento riguarda il tappo di sughero che deve essere perfettamente ermetico, quindi, se non possiamo utilizzare l’originale, lo dobbiamo sostituire con uno nuovo in sughero oppure con uno universale in metallo.

Esistono anche dei tappi particolari che hanno una valvola collegata ad una piccola pompa che aspira l’aria.

Un altro accorgimento è quello di conservare la bottiglia in posizione verticale in un luogo che non abbia fonti di luce e di calore, quindi buio e asciutto, e che per i vini rosé deve avere una temperatura tra i 10 e i 12°C, perché le basse temperature rallentano  il deterioramento del vino.

Questo luogo appena descritto è il perfetto identikit di un frigorifero dove i vini rosé possono essere conservati al massimo per una settimana.

Nel caso in cui invece la bottiglia non sia stata aperta da noi ma l’abbiamo trovata così in cantina, allora prima di consumarlo, dobbiamo assaggiarlo per capire se è ancora buono e se ha conservato il suo profumo e il suo gusto floreale e fruttato originale.

 

 
 

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