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Giu

Il Vino del Mese: Il Fortino IGT Toscana 2018

Per il mese di Giugno la Tenuta vi vuole proporre uno dei suoi vini in particolare, che siamo sicuri incontrerà il vostro favore e vi piacerà moltissimo, sia che siate esperti sommelier sia che invece siate semplicemente appassionati. Stiamo parlando del FORTINO IGT TOSCANA 2018.

Ve lo presentiamo oggi, anche se in realtà è uscito sul mercato da circa una settimana, ed anche se andiamo verso l’estate, stagione nella quale si tende a prediligere i vini bianchi, siamo sicuri che non resterete delusi, ma che anzi vi sorprenderete piacevolmente per la sua eleganza.

Il Fortino nasce da un Syrah in purezza che viene dalla vigna produttiva di Syrah più vecchia della Toscana, e probabilmente anche d’Italia. Una vigna, questa, piantata nel 1963, addirittura un anno prima della costruzione della Tenuta del Buonamico stessa. Infatti la Tenuta, all’epoca conosciuta come Fattoria del Buonamico, venne inaugurata nel 1964, ma i primi proprietari piantarono le vigne anni prima, e per un certo periodo fecero imbottigliare i propri vini presso un’altra fattoria di Montecarlo, sulle colline lucchesi.

Come è noto le vigne vecchie sono meno produttive, ma hanno uva di altissima qualità, perché affondano maggiormente le radici nel terreno, e quindi il loro approvvigionamento idrico e di nutrienti è migliore.

Per le uve a bacca rossa, in particolare, si registra una maggiore concentrazione di antociani, flavoni e flavonoidi, responsabili del colore e dei profumi, che sono unici da vino a vino. I vini ottenuti da una vigna vecchia sono quindi più profondi e strutturati, nonché ovviamente intimamente legati al territorio.

Nella nostra vigna di syrah alcuni esperti dell’università di Milano hanno trovato addirittura sette cloni derivati da una vigna francese dell’800, periodo nel quale, grazie all’illuminato viticultore Giulio Magnani,  il modo di fare vini a Montecarlo cambiò radicalmente. Vennero introdotte molte uve originarie di varie zone della francia, come il Pinot Blanc, il Sauvignon Blanc, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e, non ultimo, proprio il Syrah.

Una leggenda diffusa nella valle del Rodano attribuirebbe l’origine del Syrah all’attuale Iran. Infatti sembrerebbe, sempre secondo la leggenda, che la vigna dell’Hermitage fosse stata fondata da un cavaliere delle Crociate, Gaspard de Sterimberg, che tornò in Francia con un vino persiano. Addirittura esite una leggenda iraniana che fa riferimento alla bellissima principessa Shiraz. Questa, perso il favore del re Jamshid cercò di suicidarsi bevendo il succo di un vaso pieno d’uva. Non riuscì ad avvelenarsi, ma anzi si inebriò del mosto e si addormentò. Il giorno dopo decise di far assaggiare lo stesso succo al re, per farsi perdonare. Il re rimase talmente colpito dai profumi sublimi di questo succo che decretò che da allora in poi tutte le uve di Persepolis sarebbero state dedicate alla vinificazione.

In realtà alcuni studi della fine degli anni novanta hanno dimostrato che il Syrah deriva da un incrocio spontaneo di due vitigni francesi, il Doureza e il Mondeuse Blanche, ma ciò non toglie che il syrah sia un uvaggio dal fascino particolare, che sembra affondare la sua storia nei miti della tradizione.

L’annata 2018, in particolare  grazie alle alte temperature registrate a settembre e nei primi giorni di ottobre, ha visto uve con ottima maturazione, con profili aromatici e polifenolici decisamente interessanti.

Il Fortino Igt Toscana 2018, quindi, è un vino estremamente interessante, che non potrà lasciarvi indifferenti. Il syrah viene fermentato in acciaio inox a temperatura controllata, e fa affinamento in barriques di rovere francese per circa 18 mesi. Già ad un primo sguardo il Fortino si presenta con un bel colore rosso carico con riflessi violacei. Facendo roteare il vino nel bicchiere si possono notare archetti stretti e molte lacrime. Questi si formano perché le  molecole del vino si mettono in movimento e si attaccano alle pareti del bicchiere,  ed iniziano ad evaporare. Le molecole che evaporano formano delle goccioline nella parte superiore del bicchiere per poi ricadere come “lacrime” sotto l’effetto del loro peso e della forza di gravità.

Da questo se ne deduce che, più un vino è alcolico, più numerose saranno le lacrime e più stretti saranno gli archetti. Questo è esattamente ciò che si verifica roteando nel bicchiere il nostro Fortino.

Dopo un primo esame visivo passiamo al secondo senso coinvolto nella degustazione, ovvero l’olfatto. Al naso il nostro Syrah in purezza si presenta intenso, ampio, con sentori di frutta rossa in primo piano, seguiti da frutti di bosco, in particolare more, e da note balsamiche e speziate, in particolare di pepe.

A questo punto è il momento dell’assaggio: al palato il Fortino è molto ampio, sapido, di grande struttura ed equilibrato, con tannini potenti, fitti e morbidi.

La sua temperatura di servizio ottimale è di 18°, quindi, specialmente ora che si va verso la stagione molto calda, vi suggeriamo di abbassarne leggermente la temperatura prima di gustarlo.

Se avete in mente di organizzare una bella grigliata di carni rosse o bianche, magari da condividere con famiglia ed amici, questo è un vino di cui non potrete sicuramente fare a meno. Ottimo anche con arrosti delicati e carni salsate, vi sorprenderà piacevolmente se lo gusterete con del cioccolato fondente, magari al fresco di una sera d’estate. Un vino da meditazione, quindi, e non solo conviviale, che vi potrà accompagnare sia che vogliate godervi un momento di relax da soli, sia in compagnia.

Nel nostro ristorante Syrah, che dedica il suo nome proprio a questo vino, vi consigliamo in particolare di abbinarlo ad una ricetta unica dello chef Stefano Chiappelli, la delicatissima “Altra Guancia di maiale laccata al miele di Castagno e polline, agretti padellati”. Venite a trovarci: provare per credere!

 
 

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