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Tipi di bottiglie per i nostri vini rossi

I tipi di bottiglie per i nostri vini rossi sono scelte sulla base delle loro caratteristiche specifiche rispetto alla tipologia di vino che devono contenere.

Esistono in commercio diversi tipi di bottiglie utilizzate per imbottigliare i vini rossi.

Le più importanti e anche le più diffuse al Mondo sono:

  • Bordolese,
  • Borgognotta,
  • Champagnotta
  • Renana,
  • Fiasco,
  • Pulcianella, Albeisa e Astesana tipiche di Toscana e Piemonte.

La produzione industriale delle bottiglie di vetro cominciò alla fine del 1800 e ogni Paese produttore di vini iniziò a fabbricare le sue bottiglie con forme e formati proprie.

Questo è il motivo per cui molto spesso questi contenitori sono chiamati come il loro luogo d’origine.

Anche se il vetro era conosciuto già nell’antico Egitto per trovare le prime bottiglie di vetro utilizzabili per il vino dobbiamo aspettare la seconda metà del Settecento, quando in Inghilterra furono inventate le English Bottles.

Erano bottiglie dalla forma panciuta che avevano un anello rinforzato dove veniva legata una cordicella che serviva a tenere bloccato il tappo di sughero.

Le English Bottles furono il primo esperimento, perché fino al Settecento, il vino veniva conservato in botti di legno dove invecchiava.  Veniva trasportato in otri di cuoio e solo al momento di essere consumato veniva trasferito in anfore e bicchieri.

La bottiglia di vetro segnò una vera e propria svolta per il vino, per la sua integrità e conservazione.

Caratteristiche della bottiglia da rosso

Le caratteristiche comuni a tutte le bottiglie sono la capacità, che nel formato standard oggi è di 75 cl, e una certa anatomia: partendo dal basso, una base, un corpo, una spalla, un collo ed un anello.

La base o fondo ha il compito di tenere in piedi la bottiglia. Può essere più o meno concava e questa sua caratteristica ha due funzioni:

  • dare maggiore resistenza all’intera bottiglia
  • essere un appiglio per la mano durante la mescita del vino.Il corpo è la parte che contiene il vino e può essere più o meno largo o lungo.

La spalla è la parte terminale del collo, è il punto dove la bottiglia comincia ad allargarsi ed ha la funzione di raccogliere eventuali residui del vino durante la sua mescita.

Infine ci sono il collo, che è la parte più sottile della bottiglia, e l’anello, detto anche cercine, dove il vetro è più spesso e serve a dare maggiore consistenza e forza al collo.

Una volta al cercine venivano applicati dei piccoli fili metallici o delle cordicelle che servivano a bloccare il tappo.

Per una buona conservazione del vino è fondamentale che la bottiglia abbia il colore giusto. Il vino è un prodotto vivo ed è molto sensibile alla luce e, quindi, quando ne risulta esposto, perde le sue qualità organolettiche, ossidandosi.

La bottiglia per i rossi giovani che non devono maturare in essa dovrebbe essere di colore verde. Per i vini che subiscono un invecchiamento più o meno lungo,invece, il colore della bottiglia è quasi sempre marrone o nero, così da preservarlo completamente dall’esposizione alla luce.

La bottiglia più utilizzata sia per i vini rossi che per quelli bianchi è sicuramente la Bordolese: di forma cilindrica, ha il collo corto e la spalla accentuata che ha il compito di impedire il deflusso di eventuali residui nel bicchiere.

Ha un’altezza di 30 cm, una capacità di 75 cl ed il colore usato per i vini rossi giovani e di facile beva è verde mentre è color ambra per quelli di pregio che subiscono l’invecchiamento in bottiglia.

Per questi ultimi viene utilizzata una bordolese detta a spalla alta. Un’altra bottiglia utilizzata per i rossi è il fiasco. Originario della Toscana, è stato simbolo per tanti anni del Chianti. I suoi primi esemplari risalgono alla fine del XIII secolo quando nacque e si sviluppò l’arte vetraia fiorentina soprattutto nelle zone di Montelupo Fiorentino e di Empoli.

Di vetro soffiato e di colore verde chiaro, il fiasco ha una forma quasi sferica ed è rivestito di paglia secca che gli permette di avere la stabilità verticale. Negli anni Sessanta la paglia fu sostituita dalla plastica e il fiasco perse tutto il suo fascino.

Simile al fiasco ma originaria della zona di Montepulciano in provincia di Siena è la Pulcianella che, con un’altezza di 20 cm e una capacità di 75 cl, ha la base poco pronunciata, il corpo panciuto, la spalla molto pronunciata e il collo corto.

Questa bottiglia una volta veniva utilizzata dalle famiglie nobili per trasportare il vino allo Stato Pontificio. Oggi in Italia viene usata solo nella Locride per i vini passiti liquorosi mentre continua ad essere la bottiglia di riferimento in Francia per gli Armagnac e in Portogallo per il Vinho Verde e il Mateus.

Negli ultimi anni sono tornate di moda in Piemonte la bottiglia Astesana, tipica del Monferrato, che si distingue per il corpo panciuto e il collo lungo.  In Piemonte vediamo un ritorno anche della bottiglia Albeisa originaria della città di Alba.

Venne coniata nel ‘700 dai produttori della zona di Alba per distinguere i propri vini; oggi viene utilizzata per imbottigliare i grandi vini del Piemonte, come il Barolo e il Barbaresco.

Si caratterizza per la forma conico-cilindrica. Ha  base e spalla poco pronunciate, collo corto e altezza di 30 cm, capacità 75 cl ed è di colore marrone per permettere un migliore affinamento del vino.

Champenoise

La Champenoise detta anche Sciampagnotta o Champagnotta è la bottiglia tipica dello spumante e dei vini frizzanti.

Originaria della regione francese dello Champagne, è una bottiglia che ha il vetro e il collo molto spessi ed anche il fondo più largo e maggiormente concavo, per sostenere la pressione dell’anidride carbonica degli spumanti che può arrivare a 10 atmosfere. Queste caratteristiche sono necessarie per evitare che la bottiglia scoppi quando è a temperatura ambiente o addirittura calda. Altre caratteristiche di questa tipologia di bottiglie sono la spalla snella e slanciata e il collo lungo dove alla fine troviamo il cercine, l’ispessimento del vetro su cui viene inserita la gabbietta di metallo per non far saltare il tappo di sughero.

Per gli spumanti di maggior pregio, viene invece utilizzata la Champenoise prestige cuvée che si presenta leggermente più bassa e con una pancia e il cercine più accentuati.

Accanto alla versione standard che ha una capacità di 75 cl, un peso di 850 grammi, un diametro di 9,4 cm ed un’altezza di 28,5 cm, ne esistono altre versioni sia più piccole, come le Mignonette da 20 cl usate soprattutto in hotel o in aereo, sia più grandi come la Magnum da 1,5 lt o la Jeroboam da 3 lt che noi della Tenuta del Buonamico utilizziamo per imbottigliare i nostri vini rossi così da esaltare le loro qualità organolettiche.

Borgognotta

La Borgognotta o Borgognona è oggi sicuramente una delle bottiglie più utilizzate dai produttori di vino.

Nasce in Borgogna per imbottigliare i notissimi vini della Côte d’Or come Pinot Nero e Chardonnay.

E’ una bottiglia dalla forma cilindrica-conica, una base larga, un collo lungo e delle spalle affusolate che servono ad evitare che possano uscire dei depositi dal vino quando viene decantato.

Utilizzata sia per i bianchi che per i rossi, per questi ultimi viene prodotta di colore verde scuro oppure nera, se deve ospitare dei vini rossi di grande valore e di lungo invecchiamento.

Nella sua versione standard di 75 cl, ha un peso di 457 grammi, un diametro di 7,6 cm ed un’altezza di 31 cm.

La nostra Tenuta utilizza la bottiglia Borgognotta per imbottigliare i quattro vini rossi che produciamo nella nostra cantina:

Il Montecarlo Rosso DOC 2019, fiore all’occhiello della nostra cantina.

Nato da un blend di uve Sangiovese, Canaiolo, Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot, ha una fermentazione controllata che avviene in acciaio inox.  I profumi di questo vino sono intensi, di frutta fresca come visciola e amarena; al palato invece risulta fresco, armonico, morbido, persistente e ben strutturato. Disponibile nei formati Borgognotta Elegance verde da 0,750 lt e Borgognotta verde da 0,375 lt.

L’Etichetta Blu DOC 2018 nasce come blend delle uve Sangiovese, Canaiolo, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon ed è un vino per il quale la fermentazione e la macerazione sono termo-condizionate in acciaio inox.

Una parte dei mosti effettua la fermentazione a basse temperature affinché si possano conservare maggiormente gli aromi varietali mentre un’altra parte viene messa in barriques per 7 mesi dove effettuerà la fermentazione malolattica. Disponibile in Borgognotta Elegance verde da 0,750 lt , Champenoise verde scura da 1,5 lt  e Jeroboam da 3 lt, è’ un vino che ha un gusto denso, ampio, vellutato, dai profumi netti e con note molto cariche di spezie, cacao, vaniglia, fiori e frutta scura che lo rendono un vino complesso.

Il Cercatoja IGT Toscana 2017 nasce come blend di uve di Sangiovese, Syrah, Cabernet Sauvignon: subisce prima una fermentazione in acciaio inox a controllo termico per almeno 3 settimane, poi una nuova fermentazione malolattica in barriques  e un affinamento successivo per circa 18 mesi. Si presenta al palato come un vino elegante, profondo e molto ben strutturato, con una trama tannica molto ben riconoscibile ma comunque equilibrata e arrotondata. Ha profumi intensi e complessi con note profonde di frutta nera, fiori, cacao e spezie. Disponibile in Borgognotta Liberty nera da 0,750 lt, in Borgognotta nera da 0,375 lt, in Champenoise verde scura da 1,5 lt e in Jeroboam da 3 lt.

Il Fortino IGT TOSCANA 2017 viene prodotto dalle uve della vigna di Syrah più vecchia d’Italia; fermenta in acciaio inox e viene affinato in barriques di rovere francese per circa 18 mesi.  E’ un vino dagli aromi intensi, ampi e fruttati di frutta rossa, more e sottobosco con delle note balsamiche e speziate. È disponibile in formato Borgognotta Liberty nera da 0,750 lt, in Champenoise verde scura da 1,5 lt, oppure in Jeroboam da 3 lt.

 
 

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