28
Ott

Vino rosé, come servirlo

È consigliato servire il  vino rosé in modo diverso da come serviamo i vini bianchi e i rossi. Infatti, non è importante conoscere solo la qualità e le caratteristiche di un vino, ma anche i canoni corretti del servizio.

Questo presuppone alcuni passaggi fondamentali che riguardano la sequenza, la temperatura e il bicchiere da utilizzare e, per fare questo, bisogna dotarsi della strumentazione corretta.

Il vino rosato negli ultimi anni ha avuto una sorta di rinascita. Enologi e chef ne hanno iniziato ad apprezzare la versatilità e la freschezza. Il vino rosé mette tutti d’accordo, come testimoniano le risposte positive degli utenti intervistati nelle varie indagini di mercato per accertarne il gradimento.

Il rosé, secondo questi dati, raccoglie in sé le caratteristiche migliori dei vini bianchi e dei rossi. Rispetto ad un bianco risulta essere meno acido, più morbido e vellutato, mentre rispetto ad un vino rosso è meno strutturato e astringente, ha un minore contenuto di tannini ma soprattutto contiene meno calorie.Per apprezzare veramente un vino rosé e scegliere gli abbinamenti migliori bisogna conoscere a fondo i suoi profumi, che possono dipendere dal vitigno da cui provengono le sue uve o dal processo di vinificazione utilizzato.

I suoi aromi possono essere floreali, fruttati di ciliegie, fragole e frutti di bosco o speziati di vaniglia e cannella. Esprime il suo essere versatile negli abbinamenti a tavola, perché può accompagnare qualsiasi piatto, e quindi viene considerato un vino a tutto pasto, dall’antipasto al dolce.

La Tenuta del Buonamico, tra i vini della sua cantina, offre un rosé di ottima qualità, il Dea Rosa IGT Toscana 2020. E’ il prodotto della vinificazione in bianco delle uve rosse di Sangiovese, Canaiolo e Syrah, e per questo motivo unisce la freschezza di un bianco con il gusto fruttato di un vino rosso. Subisce sia la fermentazione a temperatura controllata sia l’affinamento in contenitori di acciaio inox, ha una gradazione alcolica di 12 °C ed una temperatura di servizio tra i 10 e i 12 °C.

E’ un vino dal profumo molto intenso di ciliegia e marasca, quest’ultima ben equilibrata e molto riconoscibile anche al palato, dove il gusto si presenta vivace, fresco, piacevole e ampio.

Viene venduto nei formati Borgognotta Elegance bianca da 0,750 lt in cartoni da 6 bottiglie e Borgognotta bianca da 0,375 lt in cartoni da 12 bottiglie. Oltre ad essere un ottimo aperitivo, il suo abbinamento gastronomico ideale è con gli antipasti di salumi e di terra e con le zuppe, sia di pesce che di legumi, come lenticchie e fagioli. Questo vino viene consigliato anche per accompagnare ricette gourmet, come avviene nel Ristorante Albarosa a Forte dei Marmi con il  “Risotto al nero, carpaccio di gambero crudo nostrale e bottarga” o nel Ristorante Pino a Viareggio con ”L’Aragosta alla Campidanese” o, infine, nel Ristorante Gli Orti di via Elisa a Lucca che lo consiglia con “La Garmugia lucchese”.

Sequenza

Esistono anche delle regole che riguardano la sequenza con cui un vino rosé deve essere portato in tavola. Un vino rosato, una volta comprato, può essere conservato in una cantina o in una stanza che abbia una temperatura tra gli 8 e i 10 °C e, prima di servirlo, bisogna tenere la bottiglia in posizione verticale per almeno 24 ore.

Prima di essere consumato, deve essere messo in frigorifero o in secchiello del ghiaccio e, affinché raggiunga la temperatura ottimale, bisogna tirarlo fuori una decina di minuti prima di assaporarlo. A questo punto si procede a stappare la bottiglia e, per fare ciò, bisogna munirsi di un coltellino per asportare la parte superiore della capsula che preserva il tappo. Con un panno si pulisce il collo della bottiglia e il tappo prima di inserire il cavatappi che lo deve estrarre senza forarlo.

Dopo averlo annusato e aver verificato che non abbia cattivi odori, si passa il panno all’interno del collo per eliminare eventuali frammenti di sughero. Il passaggio successivo è quello della decantazione, che può avvenire versando il vino in una caraffa oppure in un decanter. Quest’ultimo è un contenitore in vetro o in cristallo molto sottile e leggero dal collo stretto e dalla base molto ampia, che serve sia ad ossigenare il vino (il contatto con l’aria è maggiore rispetto alla bottiglia) sia a separare la parte liquida da eventuali rimasugli solidi che restano sul fondo della bottiglia, eventualità, questa, che si viene a creare soprattutto nei rossi invecchiati.

A questo proposito è molto utile, per vedere eventuali sedimenti, mettere una luce, una candela ma anche la torcia del cellulare, sotto il collo della bottiglia finché si versa il vino nella caraffa o nel decanter, così da interrompere l’operazione appena il vino diventa opaco.

Per la decantazione dei rosé ci sono due correnti di pensiero: una che ritiene che sia inutile ed un’altra che invece la considera utile per eliminare eventuali note sgradevoli determinate dai solfiti. In questo caso, dopo averne versato una piccola quantità per sciacquare le pareti, è necessario lasciare il vino a decantare una decina di minuti e poi, prima di versarlo nei bicchieri, annusare e verificare che ci siano solo odori neutri.

Al momento di servirlo ai commensali, ci si deve sempre disporre alla destra della persona e, quando si alza la bottiglia dal bicchiere, bisogna farla ruotare per evitare che cadano gocce sulla tovaglia. Il primo ad essere servito è chi ha ordinato il vino. Questi lo deve assaggiare e, se lo ritiene di qualità e privo di difetti e, si potrà iniziare a servire gli altri commensali, partendo da chi è seduto vicino a lui. Solo per ultimo si versa a chi lo ha ordinato. Buona norma è comunque quella di servire prima tutte le signore sedute. Qualora dovesse avanzare del vino rosé, può essere conservato in frigorifero per massimo 4-5 giorni, poiché dopo potrebbe non avere più gli stessi aromi e la stessa struttura.

Temperatura

Conoscere la temperatura di servizio corretta di un vino è molto importante per percepire al meglio i suoi profumi e i suoi sapori, così da rendere perfetta la sua degustazione. Per le loro caratteristiche organolettiche i vini rosati si collocano a metà tra i bianchi e i rossi, e questo è da tener presente anche per la scelta della temperatura di servizio.

Un vino rosato si beve fresco ma mai freddo da frigo, come può accadere per un bianco.

Se il vino rosé è di giovane produzione, fresco e fruttato, la temperatura di servizio non dovrebbe superare i 10 °C/ 11°C.

Se il  rosé è più strutturato e corposo, la temperatura di servizio ideale dovrebbe essere tra i 12 e i 14 °C.

A questo punto verrà spontaneo chiedersi come fare a verificare se un rosato è alla temperatura giusta, ma soprattutto, come fare a mantenere questa temperatura per tutto il tempo che lo si terrà in tavola. Per conoscere la temperatura di un vino bisogna dotarsi di un termometro specifico: ne esiste in commercio uno a fascia digitale, modello bracciale, che si mette intorno alla bottiglia, ma, poiché non misura direttamente il vino, non è del tutto preciso e ha solitamente mezzo grado di differenza rispetto alla temperatura reale.

Molto più precisi e per questo molto più usati anche dai professionisti del settore, sono invece i termometri ad immersione. Per conservare invece la temperatura perfetta per tutta la durata del pasto, esistono dei contenitori termici, detti “glacette”, che isolano la bottiglia, facendole mantenere una temperatura costante.

Ne esistono di vari tipi e sicuramente sono più comodi del secchiello del ghiaccio, meno ingombranti e non si rischia di bagnare la tavola.

Bicchiere

Ogni vino vuole il suo bicchiere, perché ha la sua personalità ed è quindi corretto che anche il bicchiere, con cui viene degustato ne esalti le caratteristiche. Un bicchiere da vino ha delle peculiarità comuni, a prescindere se debba contenere un bianco, un rosso o un rosato, ed è soggetto a delle regole di utilizzo, manutenzione e conservazione.

Il bicchiere perfetto per un vino è in cristallo oppure di vetro di ottima qualità e incolore, così che l’assaggiatore possa osservare le sfumature del vino in trasparenza. Per far sì che gli aromi risalgano verso l’alto, deve essere più largo nella parte inferiore e avere uno stelo lungo per evitare che la mano vada a contatto con la coppa e quindi modifichi la temperatura del vino, regola molto importante sia per i vini bianchi che per i rosati.

Per non alterare la temperatura del vino, è importante che il bicchiere abbia la stessa temperatura di servizio. È quindi necessario raffreddare anche i bicchieri.

Per quanto riguarda la loro manutenzione, i bicchieri devono essere lavati da soli, in lavastoviglie o a mano; nel primo caso  bisogna utilizzare poco detersivo, tirarli fuori appena finito il lavaggio per evitare che vengano avvolti dai vapori e, se non completamente asciutti, asciugarli con un panno di lino.

Se invece vengono lavati a mano, è opportuno usare un sapone neutro non profumato, e lasciarli sgocciolare appesi a testa in giù.

Quando poi dovranno essere riposti, si conservano a testa in su e, prima di farlo, sarebbe buona regola controllare che non ci siano aloni e polvere, che si possono eliminare con un panno.

Il bicchiere o il calice per un rosé cambia se ci si trova di fronte ad un rosato giovane o ad uno corposo. Nel primo caso il calice consigliato non è molto grande, ha un corpo ampio, un diametro largo ed una svasatura finale, tutte caratteristiche che permettono al vino di esaltare i suoi profumi attraverso una buona ossigenazione. Nel caso invece di un rosato corposo e strutturato, il bicchiere avrà la stessa altezza di quello utilizzato per i rosati giovani ma avrà un’apertura maggiore, dritta, senza svasatura, e un corpo centrale più arrotondato.

 
 

Buonamico Shop

Il gusto della Toscana a casa tua

}
Buonamico Soc. Agricola Srl - Sede Legale via Provinciale di Montecarlo, 43 55015 Montecarlo - Cod Fisc. E P. Iva 05585560963 - Registro delle imprese di Lucca 05585560963 Cap. Soc. 6.000.000,00 € Int. Vers.