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Mar

Il vino al tempo del Coronavirus

Il mese di Marzo è il mese del risveglio. La natura, grigia e spenta durante l’inverno, comincia a tingersi di nuovi colori, le giornate si fanno più lunghe, e, finalmente, arriva la Primavera. Già soltanto la parola ci dà l’idea del senso della rinascita: “Prima” viene dal latino “Primus” cioè Primo, mentre la seconda parte della parola ha origini più antiche. Sembrerebbe derivare dal sanscrito “Ves” che può essere reso con i verbi “Splendere, Ardere”. Proprio perché indica lo splendore del rigoglio e della rinascita, la primavera è la stagione dell’inizio.

Per noi che viviamo a stretto contatto con la natura, è veramente un nuovo inizio.

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In primo luogo, circa alla metà di marzo,  si verifica il “pianto della vite”, cioè la fuoriuscita del liquido dai tralci della pianta, segno, questo, che la vite ha iniziato il risveglio del metabolismo, dopo il sonno invernale, ed è pronta a germogliare, dopo circa un mese.

Pianto della vite

Ma la Primavera è anche una vera e propria festa, perché segna la riapertura della stagione delle degustazioni, e dell’arrivo dei turisti, sia Italiani che stranieri. L’attività dei tour guidati e delle degustazioni è per noi molto importante, perché ci porta vicini alla gente, e ci permette di conoscere e farci conoscere. E’ una sorta di scambio dal quale sia il cliente che noi stessi traiamo vantaggio: offriamo – almeno nelle nostre intenzioni – una bella esperienza da ricordare, e contemporaneamente ne ricaviamo crescita professionale.

Purtroppo, però, la pandemia ci sta privando della libertà di movimento, e siamo costretti a vedere sospese le degustazioni. Ci siamo però chiesti che cosa sta accadendo nel mondo del vino ai tempi del Coronavirus.

Dal 23 al 26 Febbraio si è svolto, naturalmente in modalità online, l’evento “Wine Future 2021” organizzato dall’ex Master of Wine Pancho Campo. Tra gli ospiti, nientemeno che Francis Ford Coppola, che oltre ad essere uno dei capisaldi del cinema mondiale, è anche produttore di vino. Durante questo incontro si è discusso del presente e del futuro del vino. Presenti in collegamento anche Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, Rodolphe Lameyse, CEO di Vinexposium e Bastian Mingers, Project Director di ProWein.

Quello che è emerso è che la pandemia ha notevolmente incrementato il consumo domestico di bevande alcoliche, soprattutto di vini costosi e rossi. Grazie a GDO, Wine stores e E-commerce gli amanti del vino hanno potuto tener viva la loro passione, dedicandosi all’acquisto delle etichette preferite.

Ma perché, in tempo di Coronavirus, si è avuto un tale incremento? Certo, mangiare e bere sono la risposta a pulsioni fisiologiche attraverso le quali l’organismo richiede energia e nutrimento. Però rappresentano anche l’esperienza psicologica dell’appagamento di un desiderio. Il consumo di vino ha come effetto il rilascio di endorfine, che come si sa, sono l’ormone della felicità e del benessere emotivo.

Quando sei felice bevi per festeggiare. Quando sei triste bevi per dimenticare, quando non hai nulla per essere triste o essere felice, bevi per fare accadere qualcosa”, scriveva Charles Bukowski.

Quindi, in un periodo nel quale regnano sovrane sensazioni spiacevoli dovute all’incertezza, se non alla drammaticità della situazione contingente, è ovvio pensare che ci si abbandoni volentieri al piacere di un buon bicchiere, che per qualche istante ci fa dimenticare ogni brutto pensiero e ci avvolge in un caldo abbraccio di piacere.

Anche noi della Tenuta, nel mese di Giugno 2020, abbiamo inaugurato il nostro shop online, che ci sta dando grandi soddisfazioni e ci permette di essere sempre vicini ai nostri clienti.

Come ha evidenziato David Pearson, Managing Director del Meadowood Estate nella Napa Valley, il consumatore oggi tende a scegliere etichette di vino già note, e delle quali si fida. Il futuro, quindi, è quello di dare al cliente un’esperienza a tuttotondo, che si compone di ritmi, attenzioni e storytelling.

Tutto questo rientra perfettamente nella nostra filosofia. Certo, possiamo farlo online. Ma speriamo soprattutto di poter tornare a farlo di persona il prima possibile. Perché, per quanto i social media siano di grande aiuto in un momento come questo, niente può essere più bello di un’esperienza “in carne ed ossa” e del contatto umano.

Non dimentichiamo che per  gli antichi Greci un momento sociale di grandissima importanza era rappresentato dal Simposio, cioè una festa animata dal dono del Dio Dioniso, il vino. Durante il Simposio si parlava, si recitavano poesie, si cantava, si suonava, si discuteva di politica, cultura, arte.

Ecco perché siamo lieti di poter contare su Internet per sentirci vicini ai nostri clienti, ma non vediamo l’ora di riaverli tutti alla Tenuta.

Perché il vino deve essere, più di ogni altra cosa, gioia e convivialità.

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